Roberto Scarselli

Marzo 2006

Viene analizzato il tema del counseling on line cercando di spiegare cosa sia e mettendolo a confronto con le terapie tradizionali.

Introduzione

Nel corso degli ultimi anni è stato possibile assistere ad un consistente incremento dell’uso delle nuove tecnologie nella pratica professionale degli psicologi in generale e del counseling on line in particolare. Queste nuove applicazioni tecnologiche, anche in virtù della loro progressiva diffusione, pongono però problemi sia di natura etica sia operativa ed invitano a riflettere sulla natura stessa dell’intervento psicologico mediato dal computer o dalla rete.

Il Counseling on line è un termine generale che fa riferimento da una vasta gamma di servizi e tecniche che esplorano le possibilità di internet nel divulgare il counseling e la psicoterapia. Numerose evidenze suggeriscono che, nonostante l’assenza di un contatto faccia a faccia, i servizi on line possono essere efficaci e soddisfacenti. Tuttavia, speciali precauzioni sono necessarie per chi si avvicina al nuovo servizio su internet, soprattutto di natura psicologica, etica e legale.

Se consultiamo i diversi siti che nel contesto italiano offrono servizi psicologici on line è possibile rendersi conto che a volte non si differenziano concetti come counseling o psicoterapia mediata dal computer. E’ importante sottolineare che il counseling on line non intende sostituire la psicoterapia tradizionale, ma anzi in taluni casi esso può risultare come un servizio complementare e sinergico alla stessa terapia faccia a faccia.

Se negli USA il counseling su internet viene esercitato da alcuni anni con soddisfazione da parte dei terapeuti e dei clienti, nel nostro paese l’ordine degli psicologi ha sancito delle regole per le prestazioni psicologiche via Internet vietando l’utilizzo della psicoterapia on line. Dal punto di vista dei servizi offerti sul counseling on line la situazione in Italia è ancora insoddisfacente e disorganizzata nonostante siano emersi segnali di interesse da parte del pubblico, psicologi inclusi, per questa nuova materia.

 

L’uso di Internet negli USA ed in Italia

Per analizzare il counseling on line è importante prendere in considerazione quanto sia diffuso l’uso di internet nella popolazione generale. Da ricerche condotte presso l’U.C.L.A ( University of California of Los Angeles) per il Center for Communication Policy nel mese di novembre 2001 è stato indicato che il 72,3% degli americani possiede un accesso ad Internet, e che, in media, gli utenti restano collegati alla rete per 10 ore settimanali (Presti,2002).

Da questa ricerca emerge come il maggior tempo speso su Internet sia stato sottratto per lo più alla televisione. Per quanto riguarda gli acquisti on line, molti degli statunitensi intervistati hanno affermato di essere preoccupati per i rischi legati alla loro privacy e alla possibilità di frode. Infatti, se circa il 50% ha acquistato on line nel 2000, questa percentuale è scesa al 48% nel 2001. Il 30% degli intervistati ha dichiarato che il motivo principale per cui non ha ancora effettuato il primo acquisto on line è l’inadeguatezza dei sistemi di sicurezza. Per quanto riguarda l’Italia i dati sono molto interessanti. Infatti, risulta da una ricerca condotta dall’Eurisko/Censis(2001), che il numero di persone on line in Italia, in una definizione “estesa” del concetto, sia fra i 9 e gli 11 milioni, con una generale tendenza alla crescita del fenomeno(Presti, 2001). Internet in Italia non è ancora per tutti ma non è più per pochi e c’è una tendenza, solida e costante, ad un uso sempre più diffuso della rete.

Il numero totale di utenti dal lavoro, da casa o da scuola è cresciuto del 25% rispetto al giugno 2000 (mentre nei dodici mesi precedenti l’aumento era stato dell’80%). Tendenze analoghe sono confermate da altre fonti. Secondo uno studio del Censis (luglio 2001) il 63% delle persone che possiede un computer a casa dispone di un collegamento alla rete, ma solo il 36% lo usa.

 

Counseling on line: sviluppi storici

Anche se l’inizio del counseling on line non è documentato con precisione, i primi servizi offerti con professionalità risalgono agli inizi negli anni 90’ negli USA. Tuttavia esempi sporadici di servizi on line a fini terapeutici o di counseling sono precedenti a questo periodo. Nello stesso tempo in cui internet si stava sviluppando negli anni ’60 negli USA alcune ricerche stavano usando il computer come forma di dialogo tra individui utilizzando un software di nome Elisa (Wizembaum,1966).

Utilizzando una semplice associazione di password il programma Elisa esaminava la frase in entrata e dava una risposta pre-impostata dopo averla analizzata. Elisa non era un esempio del counseling mediato dal computer perché non c’era una persona che rispondeva. Dopo Elisa fu la volta di Parry, un programma che simulava un cliente dal comportamento paranoico (Colby, 1975; Colby,Weber & Hilf, 1971).

Nel 1976, l’ Assistant Dean of Students e il direttore del Corner Counseling Center Jerry Feist svilupparono una soluzione rivoluzionaria: utilizzare le ampie risorse del computer per dare risposte alle domande degli studenti. Il sistema fu chiamato con il nome dell’università fondatrice, Ezra Cornell (Feist, Corona, 1986). Il servizio era libero e la privacy veniva garantita.

Nel 1991 John Grhol, studente specializzando in psicologia della Università della Florida, iniziò a rispondere a domande inerenti ad argomenti di psicologia e di salute mentale grazie alla sua partecipazione ai numerosi Usenet newsgroups. All’epoca internet non era di facile utilizzo come oggi per i suoi costi eccessivi, quindi l’accesso gratuito nelle Facoltà ha costituito un utile trampolino di lancio per lo sviluppo di questo servizio (Grhol, 1995).

Un altro apporto fondamentale è stato portato da Ivan Goldberg, psichiatra e farmacologo, che spesso forniva aiuto alle persone che avevano avuto problemi con le terapie mediche prescritte per i disturbi psichiatrici. Già nel 1993 egli iniziò a dare risposte mediante e-mail. Agli inizi del 1995, David Sommers fu il primo ad utilizzare oltre all’e-mail anche la chat e la video- conferenza per offrire una terapia attraverso internet.

Negli anni ’90 alcuni professionisti iniziarono a realizzare dei programmi più specifici sui problemi riguardante la depressione e sui programmi di apprendimento terapeutico ( Colby, 1991). Il mondo del counseling on line ha preso piede grazie allo sviluppo significativo che ha avuto internet negli anni ’90.

Gli stessi networks televisivi CNN e l’ABC hanno dato un grosso supporto a questo tipo di terapia così come articoli pubblicati su famose riviste come Time, Newsweek e USA Today. Sebbene ci sia stato sin dall’inizio un interesse generale nei confronti di questo nuovo tipo di terapia, allo stesso tempo critiche e perplessità furono sollevate da più parti, anche dagli stessi psicologi.

Alla luce del fatto che, negli USA, sempre più terapeuti operavano on line molte associazioni professionali come l’American Counseling Association (ACA) e la National Board for Certified Counselor (NBCC) svilupparono delle linee guida da seguire per svolgere il counseling utilizzando internet come strumento per comunicare.

 

Counseling on line: caratteristiche e differenze con le terapie tradizionali

Il counseling on line è un termine generale che fa riferimento ad un vasto spettro di approcci e tecniche che esplorano le capacità di internet nel facilitare il counseling e la psicoterapia. Numerose evidenze, soprattutto negli USA, suggeriscono che, nonostante la mancanza del contatto personale e nonostante l’assenza di comunicazione non verbale, i terapeuti possono effettuare efficacemente interventi attraverso l’uso di internet. Tuttavia, speciali precauzioni sono necessarie soprattutto su questioni etiche e legali.

Il counseling on line è caratterizzato dall’invisibilità tra il counselour e il cliente, dalla mancanza di comunicazioni non verbali e fisiche, e dall’assenza dello sguardo che sono 3 fattori estremamente significativi nelle comunicazioni sociali e nelle interrelazioni personali. Queste caratteristiche, unite alla possibilità dell’anonimato, possono creare un grande effetto di disinibizione nel cliente portando ad una più facile e rapida apertura sulle proprie problematiche e quindi ad un accelerazione del processo terapeutico. Inoltre, altri caratteristiche come la disponibilità, le flessibilità in termini di tempi e spazi, l’anonimato, la versatilità e i costi rendono il servizio on line unico. Questo spiega come il counseling on line sia diventato un servizio a cui numerose persone si stanno rivolgendo.

Barak(1999), psicologo dell’Università di Haifa in Israele, ha evidenziato 10 punti che caratterizzano il counseling on line e lo differenziano dal tradizionale servizio faccia a faccia.

1) Diversamente dalla terapia tradizionale, il counseling on line può essere praticato attraverso differenti vie di comunicazione. Queste servizi offerti su internet possono diversificarsi in termini di sincronismo (sincroni come nel caso delle chat o asincroni come nel caso delle e mail), di modalità (individuale o di gruppo), di comunicazione (attraverso la scrittura del testo, la voce o il video) e di interazione (diretto con il terapeuta o senza la sua presenza come nel caso dei siti di auto-aiuto). Pertanto al cliente viene offerta una vasta gamma di servizi e questo offre la possibilità al terapeuta di specializzarsi in uno o più dei servizi suddetti.

2) Il counseling on line può essere un servizio aggiuntivo e complementare al tradizionale counseling faccia a faccia. I due diversi approcci terapeutici (counseling on line e counseling faccia a faccia) non si escludono l’uno con l’altro ma anzi congiuntamente potrebbero rafforzarsi. Il cliente potrebbe utilizzare la comunicazione on line con il counselor tra una seduta e l’altra e registrare momenti rilevanti nel percorso terapeutico da condividere col terapeuta attraverso internet nei tempi e nel forme che egli ritiene più opportuno. Usando questa procedura il counselour e il cliente possono essere distanti geograficamente.

3) Il counseling on line generalmente fa uso di comunicazioni basate su testi scritti. Scrivere può essere terapeutico per il cliente e per alcuni esprimere i propri sentimenti o le proprie problematiche senza la presenza del terapeuta è più facile e rassicurante. La possibilità per l’utente di rileggere e citare sé stessi o il counselor offre un valore aggiunto al counseling su internet. La comunicazione asincrona della e-mail offre il vantaggio al cliente di esprimere i propri sentimenti e pensieri nei tempi che egli ritiene opportuno facilitando la propria riflessione. Anche per il terapeuta l’uso della e-mail offre la possibilità di scegliere il momento desiderato per analizzare lo scritto del cliente e rispondergli nel modo più adeguato.

4) Il counseling on line offre la possibilità al cliente di ricevere un servizio a lungo o breve termine, e anche per un singolo intervento. Per esempio frequentemente alcuni utenti desiderano fare domande di carattere psicologico che richiedono solamente un unico intervento. Ed il terapeuta può rispondere pubblicamente o privatamente a seconda della richiesta del cliente.

5) Il counseling on line offre la possibilità di utilizzare diversi approcci e diverse tecniche psicoterapeutiche nell’aiutare il cliente a risolvere i propri problemi. Per esempio gli approcci psicodinamico, cognitivo o comportamentale sono stati utilizzati on line con un certo successo, e terapeuti e clienti si sono dichiarati soddisfatti nell’utilizzo del nuovo mezzo di comunicazione. Nella psicodinamica lo spazio virtuale (cyberspace) rappresenta un ambiente adatto per l’incontro tra il terapeuta ad il cliente perché è caratterizzato dall’ambiguità. Pertanto il processo dinamico attivato dalla proiezione e dal transfert può avvenire con successo. In altre parole gli svantaggi dovuti alla mancanza di un contatto diretto e all’invisibilità del counselour potrebbero risultare favorevoli per l’approccio psicodinamico. Ed inoltre, tenendo conto che le conversazioni possono essere registrate, esiste la possibilità di rileggere e rivedere ogni dialogo nei momenti desiderati.

6) Nel counseling sincrono attraverso la chat si possono realizzare conversazioni in tempo reale a qualunque distanza tra il cliente ed il terapeuta. Inoltre si possono effettuare multi- chat dove il terapeuta può decidere se effettuare conversazioni singole private in parallelo o conversazioni di gruppo. Tuttavia comunicare con più persone è estremamente difficile per il counselour che deve dimostrarsi molto preparato per tale tecnica. Pertanto qualora si desideri realizzare un approccio del genere è importante limitare il numero di clienti che possono essere parte della multi-chat.

7)Il counseling on line può offrire un servizio nei web-site di educazione e di informazione senza bisogno di un contatto diretto con l’utente. Questo può essere realizzato in diverse forme, attraverso conversazioni interattive col PC con risposte programmate o semplicemente con suggerimenti riguardanti specifici problemi. Persone desiderose di aiuto possono trovare utili consigli su internet con facilità. Problematiche come l’educazione sessuale, stress legato ad esperienze di tentato abuso sessuale, la perdita di una persona amata, il divorzio e altre possono essere affrontate on line cercando di dare i consigli opportuni. Inoltre il vantaggio del basso costo e la possibilità dell’anonimato contribuiscono al successo del servizio.

8) Il counseling on line inteso come servizio di informazione, consiglio e supporto ha un potenziale di applicazione estremamente interessante. Persone che vivono in località remote, fisicamente disabilitate, malate, in a una situazione economica modesta, persone timide o timorose del contatto umano possono essere raggiunte dal servizio on line. Pericoli di cattivo uso del servizio sono da considerare sia per la non professionalità del counselour sia per l’abuso del servizio da parte del cliente. I problemi legati all’uso di internet per il counseling vengono affrontate in dettaglio nei successivi paragrafi.

9) Il counseling on line può essere utilizzato precedentemente o successivamente alla classica terapia faccia a faccia. Come già detto precedentemente i due servizi non si oppongono l’uno con l’altro ma potrebbero avvenire in due fasi diverse nel percorso terapeutico del cliente.

10) Su internet è possibile effettuare test a risposta multipla attraverso cui il counselour può ricavare utili informazioni sullo stato psicologico del cliente. La validità di questi test dipende dalla rigorosità con la quale sono realizzati e dalla osservanza degli standard che sono disponibili per questo tipo di servizio.

Questi 10 principi caratterizzano il counseling on line e lo rendono unico e differente rispetto agli altri servizi di counseling. Tale servizio presenta numerose novità per certi aspetti rivoluzionarie rispetto alle terapie tradizionali. Probabilmente questo è il motivo per cui molti psicologi hanno espresso dubbi e preoccupazioni di fronte all’aumento dell’utilizzo del counseling on line.

 

Counseling on line: limiti e problemi

La nascita del counseling on line ha generato numerosi dibattiti e discussioni soprattutto per quanto riguarda gli aspetti etici, i limiti e i problemi legati al counseling su internet. Rispetto alle terapie tradizionali faccia a faccia nel counseling on line l’invisibilità del terapeuta e del cliente da una parte e la comunicazione a distanza dall’altra hanno generato notevole criticismo fino addirittura a considerare di vietare l’uso di tale servizio. Inoltre per poter usufruire di tale servizio il cliente deve essere dotato ovviamente di un computer e deve conoscere i programmi basilari per farne un uso corretto(Wallace, 1999). Ciò costituisce un limite del counseling on line e crea una discriminazione tra chi è familiare con l’uso del computer e chi non lo è. La forte dipendenza dei servizi on line dalla moderna tecnologia e da sistemi di collegamento ad internet talvolta complicati rende il counseling on line vulnerabile e fragile. Lavorare con clienti sensibili in situazioni particolari utilizzando il servizio su internet non solo potrebbe comportare un insuccesso nella terapia ma potrebbe risultare perfino rischioso per lo stato psicologico dell’utente. Difatti il counseling on line richiede che sia il counselour sia il cliente vengano istruiti sulle caratteristiche specifiche necessarie per effettuare correttamente tale servizio. Counselour impreparati potrebbero perdere contatto con il cliente durante il processo terapeutico e le conseguenze potrebbero essere davvero negative sulla salute mentale dell’utente(Stricker,2004).

L’esistenza di “hacker” che potrebbero infiltrarsi nei computer di alcuni utenti e copiare o alterare dati personali rappresenta un altro serio problema. Tuttavia, l’uso di una corrispondenza criptata tra il terapeuta e il cliente attraverso l’uso di password protegge almeno in parte dall’attacco di tali malfattori. Di fatto il counseling on line per quanto riguarda la privacy del cliente è ancora considerato meno sicuro rispetto al tradizionale approccio faccia a faccia.

Infine, un altro problema da considerare nel counseling on line è la presenza di counselour impreparati nell’utilizzo del servizio su internet(Suler, 2004). Questa pratica richiede che i terapeuti vengano istruiti attraverso particolari “training” sulle specifiche caratteristiche del counseling on line seguendo linee guida standard a cui poter fare riferimento. Professionisti che offrono counseling on internet in modo inappropriato influenzano in modo negativo il successo del servizio e potrebbero addirittura causare danni psicologici a chi vuole usufruire di tale servizio. Alcune importanti organizzazioni come APA (American Psychological Association), NBCC (National Board Certified Counselor) e ISMHO (International Society for Menthal Health On line) si sono occupate del fenomeno e hanno pubblicato documenti dove si sottolineano i dubbi e le necessarie cautele riguardanti l’uso di internet per fare counseling.

Nei successivi paragrafi vengono analizzati in dettaglio le indicazioni proposte da queste organizzazioni. In generale gli standard etici da seguire nel counseling on line ripropongono quelli utilizzati nel counseling con delle aggiunte dovute alla particolarità del servizio su internet(Zack,2004).

 

Ricerche sul counseling on line

Essendo una nuova area di ricerca, il counseling on line è stato analizzato da un numero limitato di studi che abbiano una effettiva validità scientifica. Anche se alcune ricerche e presentazioni in conferenze offrono delle indicazione positive e incoraggianti sull’uso di internet per fare counseling, il numero delle pubblicazioni è ancora limitato. Questo suggerisce come sia necessario effettuare ricerche che dimostrino la reale efficacia di questo servizio in modo oggettivabile. Inoltre è importante ricordare che i metodi utilizzati per analizzare il couseling on line sono diversi dai metodi di indagine tradizionale. Ciò è dovuto soprattutto all’anonimato della maggior parte dei clienti ed alla natura del servizio on line che si presta più facilmente a contraffazioni e mistificazioni da parte di impostori.

Dalle prime ricerche effettuate emerge che i clienti che usano il counseling on line costruiscono relazioni terapeutiche efficaci con il terapeuta e si ritengono soddisfatti del servizio offerto. I risultati finora ottenuti in alcune patologie come la depressione, disturbi d’ansia, disturbi della condotta alimentare sono incoraggianti e comparabili con le altre psicoterapie tradizionali.

Gli utenti frequentemente sottolineano apprezzamenti sul counseling on line per la sua flessibilità in termini di tempi e spazi, per la possibilità di mantenere l’anonimato, per l’importanza delle registrazioni delle discussioni scritte e per un senso di sicurezza dovuto alla libertà del servizio on line(Suler,2001).

Finora il settore del couseling on line che ha offerto il maggior numero di pubblicazioni scientifiche è stato quello che riguarda i “gruppi di supporto”. Studi hanno indicato come i gruppi di supporto on line siano simili a quelli off line in termini di fattori terapeutici e processi di gruppo. E i risultati hanno dimostrato consistentemente nei partecipanti un senso di sollievo ed una diminuzione dei sintomi di alcune psicopatologie.

Standard etici per la pratica del counseling on line – la situazione americana (NBCC-ISMHO)

Negli USA la crescita esponenziale dei siti che offrono consulenze psicologiche e/o informazioni sulle malattie psichiatriche ha favorito la necessità di definire regole precise e valide per tutti i soggetti promotori di tali iniziative attraverso la costituzione di una Commissione di Esperti Counselor riuniti nella National Board Certified Counselor (NBCC), una sorta di Task Force che ha esaminato la pratica della consulenza psicologica on-line e ha definito dei criteri standard per tale attività professionale. La NBCC ha rivelato che il counseling viene svolto in diverse maniere in Internet: web-site che promuovono semplici “home-page” del consulente, siti che dispensano informazioni sul counseling e su problemi specifici di carattere psicologico, siti per l’auto-aiuto (self-help) ed infine altri siti che attualmente offrono servizi di psicoterapia in alternativa o insieme al tradizionale counseling faccia-a-faccia (face to face).

Inoltre è stato rilevato che alcuni siti sono costruiti e presentati in modo inappropriato e approssimativo. Altri sono gestiti da soggetti anonimi, senza credenziali, mentre altri ancora sono gestiti da professionisti con adeguate credenziali e anni di esperienza professionale (Kathleen T Heinlen, Elizabeth Reynolds Welfel, Elizabeth N. Richmond, Melissa S. O’Donnel, 2003).

Tuttavia l’inadeguatezza di alcuni siti di counseling on line non deve scoraggiare l’utente che desidera usufruire di servizi su internet di questo tipo, ma semplicemente suggerisce a prestare attenzione alla professionalità del servizio offerto. Tenendo conto inoltre della facilità e frequenza con cui al giorno d’oggi molti utenti si collegano sulla rete, sembra improponibile e addirittura non etico impedire a taluni di poter navigare liberamente su siti di proprio interesse. Semmai la presenza di siti di counseling inadatti deve stimolare le associazioni riconosciute di psicologi professionisti ad indagare sulla validità dei servizi di counseling on line, a valutare la reale efficacia del servizio offerto ed ad indicare linee guida standard che permettano di garantire la professionalità dei siti di counseling on line.

Dopo un’attenta ricerca e analisi del fenomeno, la Task Force della NBCC ha stilato un vero e proprio decalogo del web-counseling, un insieme di linee guida per la pratica di questa attività. Il web-counseling è stato definito come una pratica di counseling professionale che avviene quando un cliente e un consulente sono in località distanti e utilizzano tecnologie elettroniche per comunicare attraverso Internet.

La novità relative all’uso della Rete per il servizio e la distribuzione del prodotto hanno lasciato taluni investigatori perplessi quando sono iniziate le prime pratiche sulla Rete. Questo documento, come tutti i codici di comportamento, può cambiare non appena le informazioni e le circostanze non ancora previste si evolvono. Tuttavia, ogni versione di questo codice etico rappresenta il miglior livello attuale di comportamento passato dal consiglio di amministrazione della NBCC.

In particolare, lo sviluppo di questi standard di Web-Counseling è stato guidato dai seguenti principi: gli standard sono intesi per richiamare le pratiche che sono specifiche per il Web- Counseling e per Web-Counselor; questi standard non devono replicare quelli di servizi non basati su Internet, adottati in altri codici etici; riconoscendo che la tecnologia evolve continuamente in maniera significativa, questi standard dovrebbero essere rivisti frequentemente; le problematiche etiche del Web-Counseling dovrebbero essere riviste alla luce dei sistemi di distribuzione dell’informazione che esistono al momento, piuttosto che ogni qual volta gli standard debbano essere adottati.

I Web-Counselor non sono “counselor certificati a livello nazionale” e possono indicare nel loro sito web la loro aderenza a questi standard, ma non possono pubblicare questi standard nella loro interezza senza un permesso scritto del National Board Certified Counselor.

In base al seguente codice etico della NBCC riguardante la pratica del counseling professionale, i Web-Counselor debbono osservare le seguenti normative.

1.Rivedere i codici legali ed etici che riguardano le possibili violazioni derivanti dalla pratica del Web-Counseling e di supervisione. Le polizze assicurative di responsabilità dovrebbero essere riviste per determinare se la pratica di web-Counseling è un’attività coperta dalla stessa polizza assicurativa. Gli statuti e le norme locali, provinciali e gli statuti nazionali, così come gli statuti delle organizzazioni professionali e degli ordini professionali, che certificano o che erogano abilitazioni provinciali debbono essere rivisti. I web-counselor dovrebbero considerare con attenzione le leggi del proprio paese per quanto riguarda l’età minima per contrarre un contratto con un Web-cliente (consenso) e la segnalazione di casi di abuso su minori.

2. Informare il cliente dei metodi di crittografia utilizzati per garantire la riservatezza delle comunicazioni cliente/counselor. I metodi di crittografia dovrebbero essere usati ogni qual volta è possibile. Se la crittografia non è messa a disposizione dei clienti, i clienti devono essere informati dei rischi potenziali della comunicazione non garantita sulla Rete. I rischi possono includere l’intercettazione di comunicazioni autorizzate o non autorizzate e/o delle registrazioni delle sessioni di WebCounseling.

3.Informare i clienti se, come e per quanto tempo i dati delle sessioni saranno archiviati. I dati di sessione possono includere e-mail del WebCounselor e/o del WebCliente, i risultati dei test, le registrazioni audio/video della sessione/seduta, il resoconto della sessione e le comunicazioni del counselor supervisore. La probabilità che le sessione elettroniche siano archiviate è assai elevata, a causa della facilità e dei bassi costi della registrazione stessa, da qui l’aumento del suo potenziale uso del controllo nella ricerca e nei procedimenti legali.

4. Nelle situazioni dove è difficile verificare l’identità di Web-Counselor o del web-cliente, prendere opportuni provvedimenti per individuare eventuali impostori, che usano parole in codice, numeri o grafici.

5.Quando è richiesto il consenso di un genitore/tutore per fornire un Web-Counseling ad un minore, verificare l’identità della persona che dà il consenso.

6. Seguire le procedure appropriate che riguardano in rilascio delle informazioni per la condivisione delle informazioni che riguardano il Web-Cliente con altre risorse elettroniche. A causa della facilità relativa con cui i messaggi di e-mail possono essere spediti alle sorgenti convenzionali e casuali di riferimento, i Web-Counselor devono lavorare per assicurare la riservatezza del rapporto di Web-Counseling.

7. Considerare con attenzione il limite dell’auto-rivelazione dei dati personali presentati al web-Client e fornire la spiegazione razionale del livello di conoscenza del web-Counselor. I Web-Counselor possono decidere di accertarsi che il Web-Client abbia gli stessi dati disponibili circa il suo provider, ed essere disponibili come se il counseling dovesse avvenire faccia-a-faccia ( cioè possibilmente l’origine etnica, il sesso, ecc.). Dovrebbero, inoltre, essere presentati inderogabili ragioni per limitare la conoscenza dei dati personali. I Web- Counselors avranno cura di proteggersi dagli utenti senza scrupoli della rete limitando la rilevazione potenzialmente nociva di dati personali e familiari.

8. Inserire nei propri web-site tutti i titoli professionali e le idonee certificazioni per garantire la tutela dell’utente.

9. Mettersi in contatto con la NBCC/CEE o con lo stato del Web cliente o con l’ordine professionale per ottenere il nominativo di almeno un counselor da contattare al bisogno nell’ambito dell’area geografica del Web-cliente. I Web-Counselor che si sono messi in contatto con un individuo per determinare la sua disponibilità a fungere da Counselor-On- Call ( dal vivo per telefono o via e-mail) dovrebbe anche accertarsi che il webclient sia fornito dei numeri locali del centro intervento per crisi, 911 e numeri simili, nel caso in cui il counselor a chiamata non sia disponibile.

10. Discutere con i loro Web-Clienti riguardo alle procedure di contatto con il Web-Counselor quando lui (o lei) è off-line. Ciò significa spiegare esattamente ogni quanto tempo i messaggi di e-mail saranno controllati dal Web-Counselor.

11. Indicare chiaramente nei loro siti web quei problemi che ritengono essere inadeguati per il Web-Counseling. Nonostante nessuna ricerca conclusiva sia stata condotta fin d’ora, le problematiche inadatte per il counseling on line potrebbero essere diverse. E’ cruciale ricordare che non tutti i clienti e non tulle le situazioni possono essere affrontate online. Alcune situazioni richiedono trattamenti tradizionali faccia a faccia.

Per esempio potrebbe essere inappropriato usare servizi online con clienti che potrebbero mettere in pericolo la propria vita e quella degli altri. In caso infatti di una severa emergenza, le comunicazioni online sono inadatte al trattamento necessario. Di seguito sono elencate le situazioni in cui il counseling online non e’ raccomandato:

se l’utente ha pensieri nocivi su se stesso o di suicidio

 se l’utente ha pensieri nocivi sugli altri o di omicidio

 se l’utente è in pericolo di vita o è in una situazione di emergenza di qualunque tipo

 se l’utente ha avuto recenti storie di tentato suicidio, di violenza o di abuso

 se l’utente ha pensieri che gli altri considerano irreali (deliri)

 se l’utente vede o sente cose che gli altri no avvertono (allucinazioni)

 se l’utente fa uso di alcool o di sostanze di abuso

12. Spiegare ai clienti la possibilità di inconvenienti tecnici. Il Web-Counselor dà istruzioni al Web-Client su come e chi chiamare qualora si presentino problemi; egli discute sul modo di contatto più conveniente per il cliente quando la chiamata potrebbe provenire da ogni parte del mondo informando il cliente dei ritardi di ricezione dei messaggi e mail dovuto al fuso orario o altro.

13. Spiegare ai clienti come far fronte ad equivoci potenziali legati alla mancanza degli aspetti non verbali nella comunicazione tra Web-Counselor e Web-Cliente. Per esempio, suggerendo all’altro di dire semplicemente “poiché non posso vedere la sua faccia o sentire il tono della sua voce nel suo messaggi e-mail, non sono sicuro come interpretare l’ ultimo messaggio”.

Qui di seguito, invece, sono riportati i principi suggeriti da ISMHO/PSI (The International Society for Mental Health Online-ISMHO-1997) per la cura on line di servizi di salute mentale. L’ISMHO ha ratificato questi principi a partire dal gennaio 2000 e questa è l’unica versione ufficiale ratificata.

1. MODALITA’ TECNICHE DEL SERVIZIO Consenso informato Il cliente dovrebbe essere informato preventivamente sulle caratteristiche del servizio di salute mentale on line, in particolare sulle modalità tecniche, sui rischi e benefici potenziali di questo servizio, sulla professionalità del terapeuta ed infine sulle eventuali alternative al servizio on line.

Possibili Incomprensioni Il cliente dovrebbe essere edotto sulle possibili incomprensioni nell’uso di modalità basate sulla scrittura come le e-mail ( dato che sono assenti gli elementi non verbali) ed anche come la video conferenza ( dato che la lunghezza di banda è sempre limitata)

Il tempo di risposta Questa questione e’ specifica dei servizi di salute mentale on line, che usano una comunicazione asincrona (non in tempo reale). Il cliente dovrebbe essere informato su tempo necessario per avere una risposta dopo l’invio delle e-mail.

Privacy del terapeuta La privacy è più una questione generale dei servizi on line. Il terapeuta ha diritto alla sua privacy e potrebbe desiderare di restringere l’uso di qualche copia o registrazione che il cliente fa delle sue comunicazioni. Vedi in basso sulla privacy del cliente.

2. IL TERAPEUTA Quando il cliente ed il terapeuta non s’incontrano di persona, il cliente potrebbe avere minori possibilità per valutare il terapeuta e decidere se entrare o no in una relazione terapeutica.

Nome Il cliente dovrebbe essere informato del nome del terapeuta. L’uso di pseudomini è comune on line, ma il cliente ha il diritto di conoscere il nome del terapeuta. Le Qualifiche Il cliente dovrebbe essere informato sulle qualifiche/credenziali del terapeuta. Esempi di qualifiche base sono le lauree, diplomi ed abilitazioni. Il terapeuta potrebbe anche decidere di fornire informazioni supplementari riguardo a competenze specifiche o specializzazioni o perfezionamenti.

Confermare i propri dati personali Affinché il cliente possa avere conferma delle qualifiche del terapeuta, il terapeuta dovrebbe fornire i numeri telefonici o l’indirizzo della pagina web della struttura sanitaria dove opera professionalmente.

3. POTENZIALI BENEFICI Il cliente dovrebbe essere informato sui potenziali benefici nel ricevere un servizio di salute mentale on line. Questo include entrambi i casi in cui il terapeuta considera appropriati i servizi di salute mentale on line ed i possibili vantaggi nel fornire tali servizi on line. Per esempio i benefici potenziali delle e-mail potrebbero includere: – Poter inviare e ricevere messaggi in qualunque momento del giorno e della notte. – La possibilità di non dover lasciare messaggi ad intermediari. – Poter prendere tutto il tempo necessario per poter comporre il proprio messaggio ed avere il tempo per riflettere su di esso prima di spedirlo. – Avere automaticamente un archivio di comunicazioni a cui fare riferimento in seguito – Sentirsi meno inibito che nella situazione faccia a faccia.

4. RISCHI POTENZIALI Il cliente dovrebbe essere informato sui rischi potenziali nel ricevere un servizio di salute mentale on line. Per esempio i potenziali rischi delle mail potrebbero includere: – Che i messaggi non vengano ricevuti. -Che possa essere infranta la privacy. Le e-mail potrebbero non essere ricevute qualora venissero mandate all’indirizzo sbagliato e ciò potrebbe infrangere anche la privacy, oppure il terapeuta potrebbe non accorgersi dell’invio. La privacy potrebbe essere infranta da “hacker” o da “provider” di servizi internet o da persone con accesso all’account del cliente o del terapeuta, oppure direttamente al computer. Ulteriori salvaguardie dovrebbero essere prese in considerazione quando il computer è condiviso con altri ad esempio familiari, studenti, ecc.

5. PRECAUZIONI Il cliente dovrebbe essere informato sulle precauzioni che sono state prese dal terapeuta e che possono essere prese da egli stesso contro i potenziali rischi. per esempio : – una ricevuta di ritorno può essere chiesta quando si invia un e-mail – una password può essere richiesta per l’accesso al computer ( o, più sicuro, ma anche più difficile da organizzare è l’uso di una password criptata.

6. ALTERNATIVE Il cliente dovrebbe essere informato sulle alternative al servizio di salute mentale on line. per esempio altre opzioni potrebbero includere: – ricevere servizi di salute mentale di persona (faccia-a-faccia) – parlare con un amico o membro della famiglia

7. DELEGHE Alcuni clienti sono in condizione di accettare un trattamento di salute mentale. In questi casi, il consenso dovrebbe essere ottenuto da un genitore, o da chi ne fa le veci o da persona autorizzata e l’identità di tale persona dovrebbe essere verificata.

Procedure operative standard In generale il terapeuta dovrebbe seguire le stesse procedure, sia quando fornisce un servizio di salute mentale on line sia quando lo fa di persona.

Confini di competenza Il terapeuta dovrebbe rimanere entro i confini di sua competenza e non tentare di affrontare un problema on line che non tenterebbe di risolvere di persona.

Requisiti per esercitare Il terapeuta dovrebbe avere tutti i requisiti necessari (per esempio essere abilitato) per fornire un servizio di salute mentale da dove risiede. Infatti, anche i requisiti da dove il cliente risiede possono essere necessari per rendere il trattamento legale.

Struttura del servizio on line Il terapeuta ed il cliente dovrebbero concordare sulla frequenza e sul modo di comunicazione, il metodo per determinare l’onorario, il preventivato costo per il cliente, il metodo di pagamento, etc.

Valutazione Il terapeuta dovrebbe valutare accuratamente il cliente prima di intraprendere un trattamento on line. il cliente dovrebbe capire che tale valutazione può essere inficiata o resa possibile dalla comunicazione on line.

La privacy del cliente La privacy del cliente dovrebbe essere protetta. Informazioni che riguardano il cliente dovrebbero essere rilasciate solo con il permesso scritto del cliente. Il cliente dovrebbe essere informato di qualunque eccezione a questa regola.

Registri Il terapeuta dovrebbe tenere un registro del trattamento on line. Se questi registri contengono copie o registrazioni di comunicazioni con il cliente, il cliente ne deve essere informato.

Linee guida da stabilire Il terapeuta dovrebbe seguire le regole e altre linee guida stabilite (come quelle di organizzazioni professionali) che si applicano al suo caso.

Procedure di Emergenza Dovrebbero essere discusse le procedure da seguire in caso di emergenza. Queste procedure, dovute all’impossibilita’ del terapeuta di intervenire praticamente, potrebbero coinvolgere un professionista di appoggio locale.

Appoggio locale Un’altra questione specifica del trattamento on line è che il terapeuta può essere a grande distanza dal cliente. Questo può limitare la capacità del terapeuta di rispondere ad un’emergenza. Il terapeuta dunque dovrebbe in questi casi ottenere il nome ed il numero di telefono di un professionista qualificato locale(che conosce già il cliente)ad esempio il medico curante.

 

Strategie e abilità per condurre il counseling on line

In ogni nuovo processo è sempre importante avere delle linee guida da seguire. Ron Kraus, Jason S.Zack, Gorge Stricker (2004), presentano nel loro nuovo libro come sia strutturato il counseling on line e danno delle indicazioni importanti sia per i terapeuti sia per i clienti. In questo paragrafo viene approfondito l’intero processo, dal primo contatto del cliente fino alla fine, ed in particolare sono descritte le caratteristiche essenziali sia per gli utenti che per coloro che renderanno effettivo questo tipo di trattamento.

Non è detto che ogni professionista sia un buon candidato per lo svolgimento del counseling on line come non è detto che lo sia qualsiasi cliente che abbia un approccio con questo metodo. Infatti i recenti testi di psicologia hanno pensato di sviluppare delle capacità cliniche convenzionali e un insieme di regole per rendere più efficiente possibile questo sistema di lavoro.

Le caratteristiche dei terapeuti Per essere un bravo terapeuta on line serve saper navigare e essere uno scrittore espressivo. Il cliente può essere anche incapace nel trasmettere i propri sentimenti tramite le parole scritte così come un terapeuta d’altro canto deve certamente esprimere i suoi pensieri per scritto. Se ciò che egli scrive non risulta autentico non sarà corretto nei confronti del cliente e il rapporto terapeutico potrebbe risultare in un fallimento. Il terapeuta inoltre dovrebbe gestire la terapia con la stessa personalità e con le medesime capacità comunicative come se si trovasse di fronte ad una persona sdraiata nel lettino del suo ufficio o seduta su una sedia. Se lo specialista ritiene di lavorare in un unico modo o se crede in maniera troppo forte in un unico approccio nei confronti del cliente non sarà adatto a svolgere il counseling on line. Questo campo è ancora in una fase iniziale di studio. Inoltre talvolta c’è scetticismo e ostilità nei confronti del counseling on line. Svolgere questa pratica comporta dei rischi, perché le aspettative dei clienti su questa terapia sono maggiori che in una pratica tradizionale. Da un punto di vista tecnico il terapeuta deve conoscere gli strumenti informatici necessari per svolgere il proprio lavoro e deve saper affrontare gli inconvenienti legati all’uso del computer (Kraus,Zack,Stricker,2004).

Le caratteristiche dei clienti I clienti devono necessariamente avere un approccio positivo nei confronti di internet e de linguaggio scritto. Se un cliente esprime dei dubbi sulle e-mail o piuttosto sulla chat sicuramente questo metodo non è a lui raccomandato. E’ anche vero che per i clienti più giovani che sono cresciuti nell’era del computer il counseling on line è più accessibile. In particolare è interessante dire che probabilmente questo metodo potrebbe andar bene per quelle persone che sono timide o restie nell’avere contatti diretti con gli altri, purché capaci di trasmettere i propri sentimenti per scritto, ciò in virtù dell’anonimato che internet garantisce o dovrebbe garantire (Stricker, 2004).

Quando la terapia on line è inappropriata Alcune ricerche hanno dimostrato che certi clienti fossero attratti dal counseling on line come un modo per richiedere aiuto senza utilizzare il trattamento necessario. Infatti è importante capire le ragioni per cui un cliente sceglie questo metodo di cura. I terapeuti on line devono riconoscere i propri limiti ed agire in modo etico. I pazienti che hanno bisogno di terapie mediche o di trattamenti particolari dovrebbero essere seguiti con risorse appropriate. Quindi se il cliente rifiuta delle soluzioni cliniche che il terapeuta valuta essenziali è importante riconoscere questi limiti ed essere pronti a terminare la terapia. Un esempio potrebbe essere quello di un cliente con una storia di profonda depressione che non è d’accordo nel prendere cure farmacologiche e si rifiuta di fornire informazioni al suo terapista.

 

Trattamenti di breve durata e trattamenti a lungo termine

Sia per la natura di internet che per le aspettative dei suoi utilizzatori il counseling on line è orientato a breve termine. Gli utilizzatori di internet che viaggiano sulla rete non necessariamente cercano un rapporto terapeutico.

Essi potrebbero non sapere niente sul concetto di terapia; spesso non si aspettano di dover pagare per avere un feedback. Da parte degli operatori clinici che partecipano a questo programma è necessario fin da subito comprendere se hanno la necessità di intervenire così come la conoscenza delle risorse disponibili on line, per i clienti che hanno un bisogno immediato di un trattamento.

Il trattamento a lungo termine rappresenta la crescita di soddisfazione sia per il cliente che per il terapeuta. Entrambi riprodurranno via chat la terapia che si verifica in uno studio, ed esso terminerà quando il paziente si sentirà di farlo(Kraus,Zack,Stricker,2004).

La struttura del trattamento Il trattamento via web ha molte somiglianze con quello ad personam; ci sono alcuni aspetti del trattamento on line che sono specifici in virtù delle peculiarità e delle restrizioni spazio virtuale. Ad esempio in molti casi è necessario da parte del clinico porre delle regole generali, chiedendo esplicitamente che il paziente non svolga altre attività come leggere e guardare la tv durante la sessione di chat.

Il contatto iniziale I pazienti possono prendere contatto in vari modi: possono trovare la lista dei web siti dei terapisti attraverso motori di ricerca e una directory, vederla pubblicizzata su qualche rivista o sul web o magari trovarlo come link in un altro sito. Il paziente può selezionare il suo counselor da un panel di una clinica on line, oppure basandosi sul curriculum scritto del terapista che può essere in formato testo-audio o video. Come succede con i clienti che si rivolgono direttamente a uno studio, questi terapisti possono essere anche referenziati da colleghi, da altri clienti o da amici. In ognuno di questi casi il potenziale cliente scrive una mail al terapista con un accenno al proprio problema e con una richiesta di appuntamento oppure con richiesta di maggiori informazioni sul lavoro svolto dal counselor. I terapisti che lavorano attraverso web devono imparare a gestire e a interpretare le comunicazioni brevi che spesso sono anonime, se si fa eccezione dell’indirizzo e-mail; un professionista della salute mentale che è abituato a lavorare on line ha sviluppato una buona intuizione circa il tono emozionale degli scrittori che gli permette nella maggior parte dei casi una vera richiesta di aiuto rispetto a quelli che fanno perdere tempo (Kraus,2004). Nella maggior parte dei casi i terapisti scelgono di stare all’interno di queste cliniche web anziché in siti privati soprattutto per il fatto di ottenere informazioni circa i contatti. Questo aspetto è cruciale non solamente per una questione di pagamento, ma soprattutto perché se ci fosse una perdita di contatto rimane la possibilità per il counselor di rimanere in contatto con il cliente.

Inizio del trattamento La parte che riguarda i primi contatti e la contrattazione sono molto più estese in una terapia on line rispetto a quelle praticate in uno studio a causa della facilità di interazione di una terapia on line. Il terapista on line in questa fase iniziale deve essere capace di grande flessibilità in quanto i clienti che solitamente si rivolgono a internet non amano degli appuntamenti fissi. Questo non significa che esista un’anarchia totale ovvero il terapista deve cercar di dettare delle regole affinché il cliente non lo consideri a sua disposizione 24 ore al giorno 7 giorni su 7 alla settimana. Proprio perché è così facile per un cliente on line interrompere il rapporto, lo stesso deve essere attivamente mantenuto durante la fase di proseguimento del trattamento. Il consulente può raggiungere ciò fissando di volta in volta degli obbiettivi e essendo attivo sul programma e le schede da mantenere. Ciò è importante soprattutto con i clienti che non necessariamente inviano le mail con scadenze predefinite. Se il terapeuta rispondesse subito creerebbe una risposta magari immediata da parte del cliente stesso e non verrebbe invece prestabilito un tempo di risposta.

Contratto Subito dopo c’è la fase di definizione del risultato durante la quale il cliente si aspetta che il terapista trovi delle soluzioni. Il consulente deve monitorare il contesto del cliente; ad esempio un terapista scoprì che un cliente permetteva ai suoi familiari di leggere le mail; i loro commenti e reazioni naturalmente si riflettevano sulle attitudini del cliente di cambiare la terapia. La contrattazione può durare anche più tempo in quanto durante questa fase possono scaturire nuove argomentazioni e quindi possono essere generati nuovi obbiettivi.

Relazioni distorte Il trasfert e il controtransfert possono essere identificati facilmente in una terapia on line. L’idealizzazione del terapista cresce più facilmente in questi casi perché i clienti possono dar vita alle loro fantasie sui terapisti in completa assenza di elementi visivi o uditivi. Un fatto particolare riguardante questa terapia è che ci possono essere meno interruzioni; ad esempio in caso di vacanza o altre scelte di questo genere da parte del cliente, il rapporto può continuare lo stesso tramite mail. Di fronte ad una terapia prolungata i pazienti hanno l’opportunità di modificare le modalità di trattamento, internet più telefono oppure faccia-a-faccia (FTF). Alcuni clinici sfruttano al massimo le possibilità su internet incoraggiando i clienti a usare figure grafiche nelle loro chat o mail per esprimere i propri sentimenti in maniera più ampia. Termine dl trattamento Come in qualsiasi rapporto di questo tipo, si dice fine quando il cliente ed il terapista sono concordi nell’affermare che gli obbiettivi sono stati raggiunti e che il paziente possa camminare da solo senza la necessità di essere dipendente dalla terapia, o meglio dal terapista. E’ interessante sapere che durante la terapia il cliente può naturalmente smettere la stessa in qualsiasi momento; egli paga in anticipo on line ogni sessione, potendo interrompere quando vuole le successive senza effettuare più alcun pagamento(Kraus,Zack,Stricker,2004).

 

Internet ed il trattamento della salute mentale: la E-Therapy

In articolo pubblicato recentemente (2002), Allemann ritiene che i professionisti che si occupano della salute mentale sono impreparati dinnanzi alle possibilità di fare psicoterapia su internet. Le questioni cliniche, etiche ed economiche vengono esaminate nel suo articolo. Le conclusioni tratte sono che la terapia può essere fatta on line, che può essere fatta in modo etico e che questo tipo di servizio non è una minaccia alla terapia faccia-a-faccia.

Una storia curiosa sul counseling on line è quella di tale Martha Ainsworth nel 1995, la quale stava cercando se fosse possibile fare terapia su internet, visto che per impegni lavorativi non poteva frequentare una terapia tradizionale. All’epoca trovò dodici siti che offrivano terapia on line (Alleman, James, 2002). Successivamente per condividere la propria storia e aiutare coloro che soffrivano di disagio psicologico la Ainsworth fondò Metanoia, una “non-profit clearing house” per siti web che si occupavano di salute mentale ( Metanoia, 2001a).

Nel 2000, il data-base della signora Ainsworth conteneva oltre 250 siti web per la pratica privata oltre ad un numero di cliniche on line attraverso i quali oltre 700 terapisti potevano essere contattati ( Metanoia,2001b). Da un’indagine condotta su questo grande portale della salute mentale, è stato rilevato che il 90% dei clienti on line sentivano che l’e-therapy li aveva aiutati. Molti di essi avevano anche espresso chiaramente che non avrebbero mai contattato uno specialista faccia-a- faccia. I dati di maggior interesse indicano che la maggior parte di questi clienti on line ha poi intrapreso una terapia faccia-a-faccia ( Metanoia, 2001b).

Questi dati potrebbero contenere indicazioni importanti per il futuro. Le università, le aziende sanitarie ospedaliere, hanno bisogno di valutare la loro prontezza a reagire ai cambiamenti derivati da internet. I pareri riguardo alla possibilità di fare psicoterapia on line sono discordanti soprattutto perché i dati oggettivabili o pubblicazioni scientifiche su tale servizio on line non sono ancora del tutto sufficienti. Inoltre gli aspetti di natura etica e legale devono essere resi più chiari sia per i terapeuti sia per i clienti ( Koocher, Morray,2000;Maheu, Gordon,2000; Shapiro, Shulman, 1996).

 

La E-therapy e i suoi sviluppi

Molti credono che sia importante differenziare la e-therapy dalla tradizionale psicoterapia (Grhol,1999; Matheu, Gordon, 2000; Metanoia, 2001a). Tali dubbi sono legittimi visto che un uso scorretto della terminologia potrebbe incoraggiare aspettative infondate. Quando si parla di salute mentale on line, tuttavia spesso non viene fatta differenza tra i termini counseling, e-therapy, on line counseling, cybertherapy, web-counseling e psicoterapia mediata dal computer. Sebbene ci siano senza dubbio distinzioni significative, emerge che il cliente basi le sue scelte non tanto sul tipo di terapia che viene offerta, ma quanto sulle qualifiche del professionista. Quando parliamo di internet therapy, on line therapy o counseling on line viene fatto riferimento al tipo di comunicazione, interattiva, continua, basata sul testo elettronico tra il cliente e il professionista il cui scopo principale è quello di migliorare il comportamento del cliente ( Alleman, James R,2002).

 

Chiarire la definizione della E-Therapy

La terapia on line usa la ricchezza della lingua per contribuire a determinare il cambiamento nella vita del cliente. La lingua, se è scritta o orale, è la componente centrale della comunicazione. Alcuni psicologi suggeriscono che la comunicazione è realizzata in modo migliore attraverso il dialogo parlato e che la psicoterapia può essere condotta soltanto mediante la parola, tuttavia non esistono prove inequivocabili per sostenere tale supposizione ( Grohol, 2001).

Secondo l’ordine degli psicologi italiani affinché la psicoterapia sia efficace, la comunicazione deve essere presente ed inoltre un rapporto fra il cliente ed il terapista deve essere stabilito. Per quel che riguarda la terapia on line questi due fattori sono realizzabili. La terapia on line potrebbe raggiungere molte persone che altrimenti cercherebbero difficilmente di avvicinarsi ai servizi di salute mentale. La psicoterapia tradizionale, come mezzo di supporto disponibile a tutti, in gran parte è venuta a mancare. Il rapporto di salute mentale del 1999 ha indicato che la maggior parte della gente che ha disturbi mentali attualmente non cerca o non ottiene il trattamento da un professionista. Tale fotografia rappresenta la situazione del servizio per la salute mentale nonostante gli enormi progressi fatti nella decade passata riguardo alla cura delle malattie mentali. La terapia on line offre sicuramente una nuova modalità di servizio per raggiungere quella clientela che richiede maggiore riservatezza. Essa è potenzialmente più sicura, confidenziale e riservata rispetto alla terapia faccia a faccia tradizionale.

A causa delle qualità uniche della terapia su internet, il cambiamento terapeutico può avvenire in un contesto anonimo o di pseudo anonimato. Ciò fornisce un livello di sicurezza e di riservatezza che non può essere raggiunto nel mondo reale(Grohol,2004). La terapia on line può essere talvolta un servizio più potente e più rapido rispetto alla psicoterapia tradizionale. Alcuni autori, quali King & Suler(2001), hanno precisato che le sedute on line offrono modalità proiettive maggiori. Inoltre le persone nella terapia on line tendono ad arrivare più rapidamente al problema senza inutili perdite di tempo. Molto tempo del professionista può anche essere passato su temi non inerenti alla terapia stessa, quali il pagamento, gli appuntamenti annullati, e così via dicendo, mentre nella terapia on line i tempi sono estremamente ridotti.

La terapia on line non è illegale se svolta rispettando le norme vigenti del paese dove viene esercitata. Fino ad oggi la e-therapy può essere considerata una forma legittima di aiuto professionale. Alcune ricerche si sono occupate di come la terapia on line venga svolta. Molti studi sono semplicemente singole inchieste o ricerche presentate ai congressi professionali, tuttavia solo poche di queste indagini sono state pubblicate in riviste scientifiche accreditate. Per esempio, è stato presentato uno studio in un congresso tenutosi nel 2000 in Gran Bretagna dove i ricercatori hanno dimostrato che chi utilizzava un trattamento on line aveva maggiori benefici di chi si rivolgeva a gruppi di supporto o di chi non utilizzava nessuna terapia. Pochi sono a conoscenza di questi dati perché non sono stati mai pubblicati.

La terapia on line non è una risposta a tutti i problemi ovviamente. Nessuno ha la presunzione di suggerire che dovrebbe esserlo. Questa discussione nasce da una disputa nata tra professionisti che offrono aiuto faccia a faccia e terapeuti che offrono aiuto on line. In realtà questo nuovo strumento vuole essere da sostegno e non sostituire le tecniche tradizionali. La e-therapy utilizzata in combinazione con le tradizionali terapie, o successivamente alla terapia faccia a faccia può essere di supporto a molta gente che desidera mantenere un contatto col proprio terapeuta.

Il tipo di metodo generalmente preferito per questo tipo di terapie è quello asincrono, attraverso scambi di e-mail, che è diverso dal metodo sincrono della chat ( Metanoia,2001c). L’utilizzo della e- mail non è il tipo di comunicazione preferito dai terapeuti per fornire un servizio al cliente, tuttavia rimane il più diffuso.

 

Quando e perché è importante conoscere l’identità del cliente nella E-therapy

La caratteristica più importante del counseling on line è il fatto che le persone possono usufruire di tale servizio rimanendo anonimi. Ognuno può costruirsi una identità virtuale e con essa comunicare attraverso servizi di e-mail o di chat. I contatti on line facilitano comunicazioni più disinibite tra il cliente ed il terapeuta grazie al senso di sicurezza avvertito dal cliente per la distanza fisica che esiste tra le due parti.

Tuttavia se si vuole instaurare una reale relazione terapeutica con il cliente con relativo trattamento, per il terapeuta potrebbe risultare problematico non conoscere l’identità del proprio cliente. Ci sono due motivi principali per cui gli psicoterapeuti responsabili dovrebbero insistere nel conoscere l’identità del cliente. Il primo motivo è la sicurezza del cliente in caso di interventi necessari dovuti a situazioni di emergenza per la salute del cliente. Quando esiste una relazione terapeutica con il cliente, lo psicologo si sente in dovere morale e professionale di cercare di proteggere il proprio cliente da eventuali gesti pericolosi per la sua salute o addirittura per la sua vita. Durante un servizio di psicoterapia on line, il terapeuta potrebbe trovarsi in una situazione di emergenza per la salute del cliente. In questi casi le possibilità di contattare telefonicamente il paziente o un servizio di emergenza a lui vicino consentono di intervenire concretamente per la salvaguardia della vita del cliente. Non conoscere l’identità dell’utente in situazioni del genere, potrebbe avere serie conseguenze anche a rischio della sua vita.

Il secondo motivo per cui è importante conoscere l’identità del cliente è quello di impedire al terapeuta la possibilità di trovarsi ad avere una relazione terapeutica con due membri della stessa famiglia. Situazioni del genere compromettono il successo del trattamento terapeutico (Barak,2004).

 

Quando l’E-Therapy richiede un trattamento in ufficio faccia a faccia

Quando un terapeuta risponde ad una richiesta di terapia on line, è importante considerare la possibilità di un intervento faccia a faccia con il cliente. Difatti potrebbero verificarsi situazioni in cui all’inizio o durante la terapia, il terapeuta valuti necessario e importante incontrare fisicamente il proprio cliente. Pertanto, i terapeuti devono verificare la disponibilità dei clienti on line per un eventuale incontro in ufficio qualora sia necessario.

 

I costi della E-therapy

Dal punto di vista del mercato la terapia on line potrebbe fare concorrenza a quella tradizionale, anche se come ho detto precedentemente i due servizi non si escludono l’uno con l’altro. Il prezzo di un prodotto e la comodità di un servizio sono fattori che influenzano le scelte del cliente. Tuttavia non bisogna trascurare anche l’importanza della sicurezza e della legalità che sono fattori determinanti nella scelta di un servizio da parte del cliente (Cady, Buzzel, 1986).

Il problema dei costi non riguarda solo il cliente, ma anche i terapeuti. I costi di manutenzione di stanze, uffici, segretarie sono probabilmente più alti rispetto ai costi di un attività on line che unisce anche centinaia di terapeuti in un unico sito web mediante il computer (Howard, Kopta, Krause,1986, Shiang, 1994).

Il problema dei costi dei servizi on line necessita tuttavia una ulteriore riflessione. Sebbene inizialmente sembrasse che i costi del counseling on line risultassero inferiori rispetto alle tradizionali terapie, indagini più recenti e accurate indicano che i servizi on line possono avere un prezzo simile alle terapie faccia a faccia. Le spese necessarie per le tecnologie informatiche, la necessità di avere programmi aggiornati e sistemi di sicurezza per la confidenzialità hanno portato ad aumentare i prezzi del servizio su internet. Inoltre il tempo dedicato da parte del terapeuta per svolgere questo servizio on line in modo accurato alla fine risulta rilevante e pertanto necessita di un adeguato pagamento. Quindi l’idea iniziale che il counseling on line potesse sicuramente costare meno rispetto alla terapia tradizionale necessita di ulteriori conferme(Stricker,2004).

 

Counselour on line

I professionisti affermati probabilmente guarderanno prima i loro colleghi, le pubblicazioni, mentre cercano di capire la terapia on line e sviluppare tecniche adeguate. I siti web non-profit e indirizzi web come Metanoia (www.metanoia.org) e ISMHO (www.ismho.org) contengono un numero elevato di informazioni.

Nel Regno Unito c’è un sito che offre formazione on line (www.onlinetraining4counsellors.com). 20

I primi terapisti qualificati saranno una risorsa preziosa per la formazione o la supervisione di futuri web-counselors ( Koocher , Morray,2000). L’ Association for Counselor Education and Supervision (ACES, una divisione dell’ACA), ha pubblicato dieci linee guida che devono servire come competenze tecniche per lo sviluppo del programma educativo. Le conoscenze di codici legali ed etici che riguardano il counseling on line e pregi e difetti nell’offrire il counseling on line sono incluse in queste linee guida (ACES,1999). Programmi di formazione per clinici, counselor ed educatori in counselor dovrebbero comprendere svariate discussioni sul counseling. Perché questo sia possibile occorrerà che molti esponenti del mondo accademico respingano i pregiudizi sul counseling on line e diventino più preparati tecnologicamente (Alleman, James R.,2002).

Gli studenti che vogliono intraprendere il counseling on line, hanno bisogno di una maggiore formazione rispetto a quella che c’è oggi. Il requisito fondamentale è quello di conoscere bene internet, sapendo usare i messaggi elettronici per creare chat-rooms, per trovare risorse e referenze per i clienti. Inoltre non devono essere dimenticate la qualità, l’interattività e la sicurezza del sito. Se un terapeuta costruisce un sito o paga qualcuno per farlo deve avere la capacità di valutarne la sicurezza e la qualità. Vista la mancanza del tono della voce, dell’espressione facciale, della postura del corpo, dei gesti e del contatto visivo dovrà fare esperienza nel percepire alcuni significati da altri. Un modo relativamente facile per simulare l’esperienza del counseling on line sarebbe quello di condurre giochi di ruolo fatti al computer, usando studenti della facoltà di psicologia, che comunicano con i counselors via e-mail, facendo la parte dei clienti (Morray,2000).

 

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